Skip to main content

Autore: Paolo Fiore

Origini, caratteristiche e coltivazione del grano douro

Coltivazione grano duro: origini e consigli utili

Tra le diverse guide pubblicate all’interno della sezione dei consigli per il giardinaggio di Servizi Per il Verde, non poteva mancare un capitolo interamente dedicato alle origini, alle caratteristiche e alla coltivazione del grano duro. Si tratta, del resto, di una delle piante più importanti per la nostra storia, visto il suo utilizzo fondamentale per la produzione della farina, della semola e ovviamente della pasta.

Le origini del grano duro

Il grano duro appartiene alla famiglia delle poaceae meglio conosciute come graminacee. Si tratta di una pianta erbacea, appartenente al gruppo dei cereali che viene coltivata principalmente nel Mediterraneo, negli Stati Uniti, in Canada e nel nord del Messico. Le origini del grano duro sono antichissime: secondo alcuni studi, infatti, le prime specie comparse sul nostro pianeta risalgono addirittura a 6500-7000 anni fa. Tuttavia, l’inizio della sua coltivazione risale a circa 1500-2000 anni fa. Da quell’epoca in poi, grazie alle diverse specie presenti di grano presenti e all’opera dell’uomo, nacquero successivamente nuove varietà coltivate.

Come tutti sappiamo, la coltivazione del grano duro è stata fondamentale negli anni per lo sviluppo di molte popolazioni. Ha rappresentato, infatti, non solo una delle piante fondamentali per il sostentamento alimentare dell’uomo ma anche un prezioso bene di scambio dal punto di vista commerciale.

Coltivazione grano duro: caratteristiche della farina e della semola

La farina che si ottiene dalla macina dei chicchi del grano duro è caratterizzata da una grana grossolana e dal tipico colore giallo-ambra. Ha una conformazione molto tenace ma al tempo stesso rimane tenera e per tali ragioni particolarmente adatta alla produzione della pasta. Il grano duro possiede inoltre, rispetto al grano tenere, possiede una presenza maggiore di proteine, di glutine ed è in grado di assorbire maggiormente l’acqua.

La coltivazione del grano duro

Consigli e indicazioni utili per la coltivazione del grano duro

La coltivazione del grano duro si è sviluppata molto nel corso del tempo, anche a livello tecnologico, tuttavia le caratteristiche di base di questa pianta restano invariate. Si tratta di una specie, infatti, che ha bisogno di quantità medie di irrigazione, soprattutto nelle fasi iniziali della sua crescita. Il grano, dunque, non ama i ristagni d’acqua (specie nei periodi di freddo), le forti folate di vento e i temporali. E’ sconsigliabile, inoltre, ripetere la coltivazione a se stessa, il cosiddetto ringrano o ristoppio, in quanto la resa finale della granella sarebbe decisamente inferiore. Per di più, queste tecniche possono comportare la nascita di malattie fungine, nematodi, insetti oltre che la diffusione di erbe infestanti.

Lavori di giardinaggio da svolgere nel mese di marzo

Superato il periodo più freddo dell’anno, è giunto il momento di dedicarci ad alcuni importanti lavori di giardinaggio da svolgere nel mese di marzo. Con la primavera alle porte, del resto, l’aumento delle temperature e il prolungarsi delle giornate, possiamo tornare a dedicarci alle nostre aree verdi con una serie di interventi utili per preparare al meglio l’arrivo della nuova stagione. 

Lavori giardinaggio marzo: la pulizia delle aree verdi
Tra i primi lavori di giardinaggio da effettuare a marzo troviamo la pulizia delle aree verdi con la rimozione delle foglie secche, dei rami rovinati e delle erbe infestanti

1. Pulizia del giardino e dei balconi

Tra le principali attività di giardinaggio che possiamo svolgere nel mese di marzo troviamo in prima battuta quella relativa alla pulizia dei nostri giardini e dei nostri balconi. Possiamo rimuovere le foglie secche cadute a terra, eliminare i rami rovinati e sistemare al meglio le zone intorno agli arbusti e agli alberi. Un altro prezioso intervento da effettuare in questa fase, inoltre, è l’asportazione delle erbe infestanti con l’utilizzo, se necessario, di piccole quantità di concime organico abbinato leggera zappatura del terreno.

2. Potature da effettuare nel mese di marzo

Completata la fase di pulizia delle aree verdi, possiamo dedicarci alle potature da effettuare nel mese di marzo. In particolare, questo periodo dell’anno, è particolarmente adatto alla potatura degli alberi da frutto, delle rose, delle siepi del giardino e degli arbusti caratterizzati dalla fioritura estiva. Questa tipologia di interventi, infatti, favorisce un migliore sviluppo dei germogli che avverrà durante la stagione primaverile.

Lavori in giardino nel mese di marzo: cosa piantare

3. Cosa piantare nel mese di marzo

Il giardinaggio nel mese di marzo contempla, ovviamente, anche l’attività di posa a terra delle nuove specie vegetative. Ma cosa possiamo piantare in questa fase dell’anno? In primo luogo è ancora possibile porre a dimora i bulbi con fioritura primaverile oltre a quelli che sbocceranno nella stagione estiva e autunnale. Sempre nel periodo di marzo, è possibile piantare, sia direttamente a terra che in vaso, gli alberi da frutto e le rose. Per quanto riguarda l’orto, invece, possiamo iniziare la coltivazione, seppur in luogo protetto, di molte delle piante che cresceranno nei mesi successivi dell’anno. Fra queste troviamo: il basilico, le melanzane, i pomodori, le carote, la lattuga, la cicoria e i piselli.

4. Semina del prato a marzo

Sia il mese di marzo che quello di aprile sono fra quelli più indicati per la semina del prato. La buona riuscita del nuovo manto erboso, tuttavia, è strettamente legata ad alcune azioni preliminari come la corretta pulizia dell’area ad esso destinata (vedi punto 1), l’utilizzo di semi buona qualità e l’installazione di un corretto impianto di irrigazione.

Una delle attività importanti da svolgere prima della semina di un manto erboso è la realizzazione di un corretto di impianto per l’irrigazione

5. Spostamenti in giardino nel mese di marzo 

Se avete intenzione di modificare alcune zone del giardino, di spostare piante o aiuole, vi consigliamo di dedicarvi a questi lavori soltanto nelle prime settimane di marzo. Con l’arrivo della stagione primaverile e del clima più caldo, infatti, molte specie vegetative potrebbero soffrire in modo eccessivo tali spostamenti. In ogni caso caso, prima di effettuare queste variazioni, vi consigliamo di rivolgervi a dei professionisti di giardinaggio che potranno indicarvi quali tipologie di piante spostare e soprattutto le modalità di rimozione e di nuova posa a dimora.

Come realizzare un orto ordinato e lineare con siepi di lavanda, rosmarino e salvia

Siete alla ricerca di suggerimenti su come realizzare un orto ordinato e lineare all’interno del vostro giardino? Ecco un’idea di Servizi per il Verde per dar vita ad un’area interamente dedicata alla coltivazione casalinga, caratterizzata da siepi di lavanda, rosmarino e salvia.

1. REALIZZAZIONE DELLE VASCHE IN TERRA PER LA COLTIVAZIONE DELL’ORTO

Il primo passo per la realizzazione di questa tipologia di orto, è la preparazione della zona dove verrano coltivate le piante. In questo esempio, abbiamo creato due vasche con mattoni piuttosto larghi. Ai lati delle due strutture e al loro interno, dopo aver livellato il terreno abbiamo posizionato della pozzolana.

2. RIEMPIMENTO DELLE VASCHE PER L’ORTO E INSTALLAZIONE DELL’IMPIANTO DI IRRIGAZIONE

Il secondo passaggio è il riempimento delle due vasche con altra pozzolana e, più superficie, con il terriccio specifico per la coltivazione dell’orto. A questo punto, quindi, è possibile installare l’impianto di irrigazione in grado di coprire le due aree destinata alle piante.

3. INSTALLAZIONE DELLE PIANTE DELL’ORTO

Una volta completata l’installazione del sistema di annaffiamento, è il momento di posizionare le singole piante che caratterizzeranno l’orto. Come si vede dall’immagine precedente, è molto importante lasciare la giusta distanza tra una pianta e l’altra, andando a comporre una serie di file (nel nostro caso 4) per la coltivazione. All’esterno delle due vasche abbiamo posizionato, invece, della sabbia.

4. COMPLETARE LA ZONA ORTO CON LE SIEPI DI LAVANDA, ROSMARINO E SALVIA

L’ultimo passaggio di questa mini-guida su come realizzare orto ordinato e lineare all’interno del proprio giardino è la sistemazione dell’area esterna con una siepe composta da lavanda, rosmarino e salvia. Anche in questo caso, è bene distanziare correttamente le singole piante, considerando che nel tempo cresceranno e amplieranno le loro dimensioni.

Intervento di manutenzione presso il Bosco La Frasca di Civitavecchia

Tra le diverse attività svolte da Servizi per il Verde, spiccano senz’altro quelle alla relative manutenzione di alcune importanti aree verdi pubbliche della Regione Lazio, fra cui il bosco La Frasca situato nei pressi di Civitavecchia.

Ecco l’importante lavoro di manutenzione, svolto nei giorni scorsi, sulle staccionate e sui tavoli presenti all’interno della bellissima pineta posizionata a ridosso del mare. Il nostro staff ha applicato su tutte le strutture in legno che caratterizzano il parco (un’area di circa 3 km) un particolare prodotto impregnante, naturale e trasparente, capace di proteggerle nel tempo e di preservarne l’aspetto naturale.

Ristrutturazione di un’antica serra ad ombraio presso il Vivaio Sperimentale Arsial

Nei giorni scorsi Servizi per il Verde ha realizzato un’importante opera di recupero e di ristrutturazione di un’antica serra situata all’interno del Vivaio Sperimentale dell’Arsial (Azienda Regionale per lo Sviluppo e l’Innovazione dell’Agricoltura nel Lazio) nei pressi di Cerveteri.

Un’immagine del telo posto sulla superficie della serra

Il nostro team di lavoro ha rimesso completamente a nuovo la speciale serra “ad ombraio” dotandola di moderni sistemi di drenaggio dell’acqua e di un telo per l’ombra (75%) molto resistente. All’interno della struttura sono stati posizionati i teli per pacciamatura, con lo scopo di evitare la formazione di radici e delle erbe infestanti, ed un sistema aereo di nebulizzazione a tre zone differenziate.

La serra così rinnovata, potrà ospitare nuove culture sperimentali. In particolare si procederà a far crescere alberature da reimpiantare nelle riserve naturali e nei boschi de Lazio la dove i cambiamenti climatici e le avversità li abbiamo fatti scomparire.

Sabato 12 febbraio, giornata dimostrativa sulla potatura e sull’innesto degli alberi da frutto

Una giornata interamente dedicata alla potatura e all’innesto degli alberi da frutto. E’ questo il tema centrale dell’iniziativa organizzata dall’ARSIAL (Agenzia Regionale per lo Sviluppo e l’Innovazione dell’Agricoltura del Lazo) per sabato 12 febbraio 2022. L’evento ha come scopo quello di soddisfare l’intese di esperti e semplici appassionati di giardinaggio, all’interno dell’Azienda Dimostrativa Arsial di Alvito e rientra nell’ambito delle attività di tutela della biodiversità di interesse agrario, che l’ente regionale porta avanti da tempo, in attuazione dell’Operazione 10.2.1 del PSR Lazio 2014/20.

L’ingresso è riservato a soli 20 partecipanti e si svolgerà dalle ore 9:30 alle ore 13:30.

Per maggiori informazioni clicca qui

Cos’è la potatura secca invernale

Potatura secca invernale

Per le potature delle piante a foglia caduca, ad esempio quelle da frutto che tra autunno ed inverno perdono tutte le foglie, generalmente si procede con la cosiddetta potatura secca, che è proprio una caratteristica di questo periodo freddo dell’anno.

Potatura secca invernale: alcuni consigli utili

La potatura secca è una metodologia che consente di dare una forma alla pianta, mantenendone lo sviluppo nel tempo e regolando la produzione di gemme, nonché la loro regolare distribuzione lungo i rami.

Questa pratica consente, oltre che di avere delle piante di media grandezza più facili da mantenere, anche di ottenere delle piante da frutto con una buona qualità di produzione fruttifera.


Se però il clima è molto rigido, meglio posticipare l’operazione e passare alla cosiddetta potatura verde che si eseguirà, invece, dopo la fioritura. Questa variante posticipata è una tipologia di potatura che permette di correggere il tiro della versione secca, completando a seconda degli effetti ottenuti.

Potatura secca invernale

Modalità e posizione di taglio per le potature invernali

Potature invernali delle piante: modalità e posizione del taglio

Le giornate invernali a Roma del periodo di gennaio e febbraio, anche se lentamente, tendono progressivamente ad allungarsi ma nonostante ci siano avvisaglie di timido sole, in realtà le piante sono ancora in pieno riposo vegetativo.
In questo periodo, approfittando di questa situazione, si può intervenire sia nell’orto che in giardino, effettuando alcuni interventi di manutenzione e di potatura, volti ad alleggerire la pianta per favorirne la migliore ripresa primaverile. E’ importante, quindi, quando si parla di potature invernali, agire con metodo.

Ci sono in generale delle regole base che evitano gli errori più evidenti. Innanzitutto, a meno di cause particolari, meglio non tagliare i rami di diametro superiore agli 8 cm, perché la ferita causata alla pianta può provocare gravi danni.

Le modalità di taglio per le potature invernali

Un ltro aspetto interessante delle potature e in particolare quelle si effettuano in inverno, riguarda la modalità di taglio. E’ importantissimo che il taglio sia il più possibile netto. Sono assolutamente da evitare gli strappi o le scalinature. Per questa ragione, in caso di recisione di rami di grandi dimensioni, è utile eseguire un taglio della corteccia nella parte inferiore in modo che, anche in caso di caduta, non si formino lacerazioni.

Potature d’inverno: la posizione del taglio

Un ulteriore aspetto da tenere in considerazione per quanto riguarda le potature è la posizione del taglio. Specialmente i rami di dimensione generosa non si tagliano mai a fil di tronco. Questo riduce la formazione di ricacci indesiderati e limita la possibilità di attacchi patogeni direttamente sul fusto della pianta.

Potatura invernale della pianta

Come spuntare i rami durante la potatura

Quando durante la potatura si procede con le spuntature, è bene tenere sempre un ramo inferiore che vada a prendere il posto di quello tagliato. In questo modo, il ramo che viene reciso esercitava per la pianta delle funzioni sia statiche che vegetative che devono, con il tempo, essere recuperate da altri rami.Con tale sistema, detto taglio di ritorno, si riesce a mantenere l’equilibrio generale della pianta mantenendo un controllo dimensionale della pianta riducendone la chioma.

Potatura alberi da frutto: l’importanza di rivolgersi a vivaisti e giardinieri specializzati

Qualora sia necessario intervenire con una potatura sugli alberi da frutto, è bene ricordare che questo processo è ritenuto da vivaisti e giardinieri, una delle attività più complesse e particolari, all’interno delle varie tecniche di giardinaggio.

Ci sono delle tipologie di piante dalla struttura più semplice, infatti, come il fico o gli agrumi, ed altre invece dai tronchi e le ramificazioni più complesse, come i peri, i meli, soprattutto se posizionata colonna o spalliera. Ciò accade perché le diverse specie di alberi hanno una crescita e uno sviluppo fisiologico diverso che, un taglio mal fatto, potrebbe bloccare o rovinare, andando a ripercuotersi anche sulla produzione fruttifera.

A cosa serve una corretta potatura degli alberi da frutto

Lo scopo principale delle potature degli alberi da frutto non è solo il mantenimento della forma, ma anche ottenere un miglioramento sia delle qualità che della quantità dei frutti stessi.
La potatura secca, vale anche per le piante da frutto e serve a limitare le gemme e quindi anche a concentrare le forze della pianta, in modo da migliorarne la produzione di frutta.

Quando invece si parla di potatura di formazione, si intendono quell’insieme di interventi di taglio che si vanno ad effettuare nei primi anni di vita della pianta e che permettono di determinare la forma che avrà in seguito e che andrà mantenuta nel tempo grazie alle successive potature annuali.

In questo caso, non solo il mantenimento della chioma viene preso in considerazione ma anche leventuale forzatura, ad esempio con fili e tutori d’acciaio, per formare alberi a spalliera, addossati alle recinzioni.

Potatura delle rose: quando e come farla

Potatura delle rose: quando e come effettuarla

Con l’arrivo di febbraio e gli ultimi barlumi di inverno, iniziano le attività in giardino quasi a pieno regime.
Tra le principali occupazioni di questo periodo, ci sono le potature e in particolare quella delle rose.

La potatura invernale delle rose, un po’ come accade anche con gli alberi da frutto e le altre piante del giardino, deve essere fatta prima che le gemme dei nuovi fiori inizino di nuovo a germogliare e vegetare. Questo perché in questo modo si evita alla pianta lo sforzo inutile di dare energia a zone che poi andrebbero così eliminate.

Potatura verde delle rose o rimonta

Per le rose si parla do potatura verde, ovvero di un taglio e di un accorciamento dei rami di rose, durante i mesi che precedono la ripresa vegetativa. I rametti da sezionare vanno scelti con cura. Quelli da rimuovere e da tagliare sono i più esili e quelli più storti, che andrebbero anche a modificare al forma generale della pianta di rose una volta cresciuti.

Questa operazione di potatura viene anche chiamata in gergo rimonda, ed è un intervento non troppo specifico, ma generico e in grado di mantenere le caratteristiche della pianta sul quale si va ad agire.
La potatura di rimonda include interventi di taglio su rami, come detto, particolari, non tanto per ridurne la lunghezza, come accade in altri casi di potatura, ma per limitare il dispendio di energie della pianta su parti non sane, secche o storte, che comprometterebbero l’insieme.

Quando potare le rose

Le tempistiche per l’esecuzione della potatura di rimonda non sono rigide. Meglio procedere prima dello sviluppo vegetativo, ma anche ogni qualvolta la pianta ha rametti compromessi o secchi.  Ad esempio, per le rose, si può procedere da novembre a marzo.  Meglio un intervento di tipo precoce, piuttosto che di tipo tardivo.
Diverso il discorso se si interviene con rose di tipo rampicante. In questo caso i rami dei cespugli vanno tagliati alla fine del periodo di fioritura, in quanto, di solito, questa avviene non sui nuovi rami, ma su quelli formati nell’anno precedente. 

La potatura di rimonda deve essere seguita da interventi di fertilizzazione, o meglio di fertirrigazione; ovvero un’innaffiatura con acqua decantata contenente il fertilizzante liquido specifico.

Potatura delle rose; modalità del taglio

Potatura delle rose: modalità del taglio

Ora andiamo a vedere da vicino come va effettuato il taglio. In primo luogo va analizzato lo sviluppo della pianta di rose. Se questa è abbastanza grande e forte, meglio effettuare un taglio e una potatura piuttosto decisa.
Se invece, al contrario, la pianta è debole ed esile, i tagli dovranno essere più corti e smilzi.
Un ultimo appunto. Attenzione alla direzione del taglio che andrete ad effettuare. Sempre in diagonale e mai orizzontale, la faccia che otterremo dovrà guardare verso l’esterno e mai rivolgersi all’interno de cespuglio di rose.
La direzione del taglio infatti rispecchia la direzione che il ramo nuovo prenderà.
In questo modo non ci sarà intralcio verso i rami vecchi, ma uno sviluppo esterno e compatto.

I fiori e i loro impollinatori

Impollinatori dei fiori

Una popolazione sana di impollinatori come api, farfalle, falene, uccelli, pipistrelli e persino formiche costituisce la spina dorsale di tutta la vita nell’ambiente e dei nostri sistemi alimentari.

Moltissime delle piante da fiore che conosciamo hanno bisogno degli insetti impollinatori per sopravvivere. Grazie ad essi avviene l’impollinazione e le loro successiva riproduzione. 

Molti alberi e arbusti da frutto, verdure, ortaggi, erbe aromatiche possono svolgere un ruolo prezioso nel sostenere gli insetti impollinatori. Quindi, nell’interesse sia degli insetti impollinatori che del giardiniere esperto o in erba, è arrivato il momento di considerare il giardino, l’orto di casa o la piccola aiuola, come una risorsa importante per l’ambiente.

Le piante commestibili e non che fanno affidamento sugli impollinatori, anche soltanto in parte, per i loro semi o per i frutti sono innumerevoli: mele, mirtilli, fragole, pomodori, zucchini, peperoni, fagioli, solo per citarne alcuni. Costruire un giardino o un terrazzo dove ci sia un insieme eterogeneo di piante utili per gli impollinatori sembra essere quasi un obbligo. Mettere a dimora alberi da frutta o creare aiuole con ortaggi a complemento di piante perenni o stagionali da fiore, attirerà gli impollinatori al momento della fioritura.

Per realizzare un “giardino per impollinatori”. Il luogo migliore dovrebbe essere esposto a sud, con un buon soleggiamento durante tutto il giorno, ma allo stesso tempo protetto dal vento.  Cercate di capire quali sono le caratteristiche del suolo di cui disponete. Lavoratelo con gli appositi attrezzi, come vanga, zappa, rastrello e simili e cercate di capirne la consistenza. La tipologia di terreno influenza molto la crescita delle piante che coltiverete.

Potrebbero essere necessari degli interventi correttivi, talvolta anche laboriosi. Se capite che le piante che vorreste mettere a dimora non sono compatibili con il suolo che avete, esiste una soluzione alternativa. Potreste realizzare dei cassoni in legno o delle aiuole in sasso rialzate dal terreno oppure utilizzare dei vasi.  Se realizzate delle aiuole fiorite, lavorate bene il terreno, rimuovendo quanto presente. Se realizzate dei letti rialzati o dei vasi o contenitori, utilizzate il materiale che avete raccolto ripulendo il terreno, come base. 

Scegliete le piante che desiderate che siano piante autoctone, anche quelle spontanee, sono la scelta migliore perché richiedono poca manutenzione e tendono ad adattarsi meglio delle altre.  Cercate sempre di acquistare piante che non siano state trattate con pesticidi, insetticidi o altri prodotti chimici nocivi. Mettete a dimora delle piante perenni, così da trovarle di nuovo in giardino l’anno successivo.  Cercate di mettere a dimora piante che abbiano fioriture a scalare per ogni stagione. Garantirete agli insetti nutrimento per tutto l’anno.  

Le giovani piante si adattano meglio alla nuova dimora di quelle grandi. Se avete tempo a disposizione, i semi sono la soluzione migliore.  Abbiate cura di innaffiare le nuove piante o i letti di semina. Manteneteli puliti dalle erbacce.

Come avviene l’installazione del prato pronto in rotoli

L’installazione del prato pronto a rotoli consente di ottenere in tempi molto brevi, un perfetto e robusto manto erboso per giardini, parchi e aree verdi. Questa tipologia di intervento, si svolge normalmente seguendo i seguenti passaggi:

  • Pulizia dei terreni ed eventuale diserbo delle erbe infestanti
  • Preparazione dei terreni, fresatura, configurazione e livellamento eventuale riporto di terra concimata
  • Disinfestazione del terreno con appositi prodotti contro insetti dannosi del terreno
  • Stesura del Prato pronto di varie tipologie
  • Rullatura
  • Concimazione chimica

Normalmente i prezzi dei rotoli di erba per il giardino vengono forniti al metro, mentre per quanto riguarda la posa vera e propria, questa viene eseguita al termine di un iter dettagliato che prevede la pulizia dell’area interessata, l’utilizzo di diserbanti qualora necessario, la realizzazione dell’impianto per l’irrigazione, la fresature, la livellatura, la concimazione e la disinfestazione del terreno. Subito dopo la posa dei rotoli, il prato viene rullato, concimato e ben irrigato.

Prato pronto in rotoli: tempi di realizzazione e differenze con la semina

Nell’arco temporale di una settimana circa è già possibile verificare che il prato pronto abbia correttamente attecchito al suolo e si sia ben radicato.Il prato pronto a rotoli può essere piantato in qualsiasi periodo dell’anno.Anche per coloro che necessitano della realizzazione di un prato tramite semina, possiamo offrire un’ottima varietà di essenze. Rispetto al prato in rotoli, quello in semina è meno costoso ma il risultato finale è assolutamente identico. La reale differenza tra l’installazione del prato pronto in rotoli  e la semina, infatti, è semplicemente il tempo necessario all’erba per germogliare, crescere e diventare fitta (accestire o inceppare).