Origini, caratteristiche e coltivazione del grano douro

Tra le diverse guide pubblicate all’interno della sezione dei consigli per il giardinaggio di Servizi Per il Verde, non poteva mancare un capitolo interamente dedicato alle origini, alle caratteristiche e alla coltivazione del grano duro. Si tratta, del resto, di una delle piante più importanti per la nostra storia, visto il suo utilizzo fondamentale per la produzione della farina, della semola e ovviamente della pasta.
Le origini del grano duro
Il grano duro appartiene alla famiglia delle poaceae meglio conosciute come graminacee. Si tratta di una pianta erbacea, appartenente al gruppo dei cereali che viene coltivata principalmente nel Mediterraneo, negli Stati Uniti, in Canada e nel nord del Messico. Le origini del grano duro sono antichissime: secondo alcuni studi, infatti, le prime specie comparse sul nostro pianeta risalgono addirittura a 6500-7000 anni fa. Tuttavia, l’inizio della sua coltivazione risale a circa 1500-2000 anni fa. Da quell’epoca in poi, grazie alle diverse specie presenti di grano presenti e all’opera dell’uomo, nacquero successivamente nuove varietà coltivate.
Come tutti sappiamo, la coltivazione del grano duro è stata fondamentale negli anni per lo sviluppo di molte popolazioni. Ha rappresentato, infatti, non solo una delle piante fondamentali per il sostentamento alimentare dell’uomo ma anche un prezioso bene di scambio dal punto di vista commerciale.

La farina che si ottiene dalla macina dei chicchi del grano duro è caratterizzata da una grana grossolana e dal tipico colore giallo-ambra. Ha una conformazione molto tenace ma al tempo stesso rimane tenera e per tali ragioni particolarmente adatta alla produzione della pasta. Il grano duro possiede inoltre, rispetto al grano tenere, possiede una presenza maggiore di proteine, di glutine ed è in grado di assorbire maggiormente l’acqua.
La coltivazione del grano duro

La coltivazione del grano duro si è sviluppata molto nel corso del tempo, anche a livello tecnologico, tuttavia le caratteristiche di base di questa pianta restano invariate. Si tratta di una specie, infatti, che ha bisogno di quantità medie di irrigazione, soprattutto nelle fasi iniziali della sua crescita. Il grano, dunque, non ama i ristagni d’acqua (specie nei periodi di freddo), le forti folate di vento e i temporali. E’ sconsigliabile, inoltre, ripetere la coltivazione a se stessa, il cosiddetto ringrano o ristoppio, in quanto la resa finale della granella sarebbe decisamente inferiore. Per di più, queste tecniche possono comportare la nascita di malattie fungine, nematodi, insetti oltre che la diffusione di erbe infestanti.